Autonoma. Quasi al cento per cento

Sulla nuova mietitrebbia Fendt “Ideal 10” debutta “IdealDrive”, un sistema di guida che elimina il volante sostituendolo con una cloche. Da usarsi però solo su strada. A guidare in campo ci pensa infatti il satellite rendendo del tutto autonoma la macchina

Non contento di aver rivoluzionato nel 1996 le trasmissioni a rapporti fissi con il lancio del sistema “Vario”, il marchio Fendt sta ora puntando a rivoluzionare anche i sistemi di guida. Sulla sua nuova mietitrebbia “Ideal 10”, top di gamma della serie “Ideal” grazie ai suoi 790 cavalli, il classico volante è stato infatti sostituito da una cloche che, muovendosi sulla base di spostamenti a croce, comanda l’intera direzionalità della macchina. Avanzamenti e retro in primis, ma anche curve e manovre. Il sistema, denominato “IdealDrive”, non è nuovo in termini concettuali visto che ricalca i sistemi di gestione delle traiettorie proposti da molti mezzi cingolati, ma rispetto a questi ultimi risulta del tutto esclusivo in quanto concentra in una sola leva tutti i controlli normalmente delegati a due o anche tre manipolatori.

Sulle “Ideal 10” accade in definitiva che la dizione “sedere al volante” perda di significato causa l’assenza di tale comando, né risulta del tutto appropriato il termine “guida” se riferito al controllo della macchina in campo. In tale frangente l’operatore può infatti abbandonare la cloche del sistema “IdealDrive” delegando traiettorie e manovre di fine campo ai controlli satellitari di bordo, integrati nel sistema Fendt “VarioTronic”, così da concentrare le proprie attenzioni solo sul lavoro per sfruttare al meglio le performance delle testate “PowerFlow” e dei sistemi di trebbiatura assiali “DualHelix”. Le prime, sostituibili in soli cinque secondi grazie al sistema integrato “AutoDock”, assicurano tagli netti e precisi anche se in azione su produzioni allettate risultando in grado di seguire da vicino le discontinuità altimetriche del terreno oscillando trasversalmente di 16 gradi.

Il tagliato viene poi convogliato agli organi di trebbiatura mediante un canale a quattro catene la cui velocità di azione risulta proporzionale alla velocità di avanzamento della macchina così da non inficiare la rapidità della raccolta salvaguardando contemporaneamente l’integrità della paglia. Alla tutela di quest’ultima guarda peraltro anche il sistema di processo “DualHelix” che opera assialmente mediante due rotori da 600 millimetri di diametro e quasi cinque metri di lunghezza integranti sia i battitori sia gli organi di separazioni secondaria. I primi, due per ogni rotore, dispongono di controbattitori regolabili idraulicamente nella distanza e di facile sostituzione per adeguare le griglie al prodotto in lavorazione.

I rotori secondari operano invece mediante quattro file di denti disposti in modo da formare altrettanti elicoidi che pilotano il raccolto verso la parte posteriore della trebbia dando luogo a una separazione progressiva e delicata che va a completare il lavoro dei battitori. Così concepito il sistema vanta bassi assorbimenti di potenza nonostante le sue elevate performance di raccolta, le stesse cui contribuiscono anche il sistema di pulizia “Ciclone”, basato su tre ventilatori di alta potenza, il sistema “IdealBalance”, che permette di lavorare anche su pendenze trasversali del 15 per cento senza subire perdite, e i cassoni di raccolta della granella da 17 mila litri di capacità, svuotabili in meno di un minuto e mezzo dal sistema “Streamer 210”, la cui sigla indica la velocità di scarico in litri al secondo.

Powertrain senza fine

Per azionare le sue nuove “Ideal 10” Fendt ha fatto ricorso a unità di produzione Man, dei sei cilindri serie “D4276” da 16 litri e 200 centimetri cubi emissionati in stage V e progettati per far fronte ad applicazioni gravosi abbinando a una potenza massima di 790 cavalli una coppia di oltre tre mila e 380 newtonmetro. Il motore si abbina ovviamente a una trasmissione continua di derivazione “Vario” denominata “MotionShift” e caratterizzata dalla presenza di due marce selezionabili a pulsante in base allo stato operativo della macchina. In campo si può lavorare fino a una velocità massima di 15 chilometri/ora, mentre su strada ci si può spostare anche a 40 all’ora, velocità che le cingolature anteriori “TrakRide” sostengono senza problemi grazie alla presenza di una sospensione che permette al gruppo di assorbire le discontinuità del terreno oscillando fino a un massimo di 15 gradi verso l’alto e dieci verso il basso.

I cingoli sono inoltre disponibili in tre larghezze diverse, 660, 760 e 910 millimetri e anche se installati nella loro dimensione massima mantengono la macchina in sagoma entro i tre metri e mezzo di larghezza. Da segnalare la possibilità di disporre anche di un sistema di trazione di tipo integrale con inserimento automatico della motricità posteriore per minimizzare gli assorbimenti energetici.


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